Aspetto del riccio africano
Il Riccio africano ha il dorso ricoperto da aculei che raggiungono una lunghezza compresa tra 15 e 20 mm e sono di diverse colorazioni. Il ventre di questo piccolo insettivoro, invece, è soffice e bianco. Le sue piccole orecchie sono rotonde e le zampe piccole. A differenza di altre specie di ricci, il Riccio africano ha solo quattro dita sulle zampe posteriori invece di cinque.

Le sue dimensioni sono comprese tra i 14 e i 21 cm e il suo peso varia tra i 300 e i 500 gr.
Comportamento
Il riccio è un animale crepuscolare e notturno. Durante il giorno si nasconde e al crepuscolo va in cerca di prede. Non è un roditore, bensì un insettivoro.
In cattività può vivere tra i 5 e gli 8 anni. A differenza del Riccio europeo, il Riccio africano non va in letargo, ma può accadere che in estate si conceda una “fase di riposo”. Durante questo periodo, è meno attivo del solito. Tuttavia, questa fase di riposo si verifica raramente in cattività. In caso di pericolo, il riccio si raggomitola e usa il suo manto spinoso come scudo protettivo per allontanare i nemici.
Nei primi mesi di vita, il Riccio africano attraversa la fase della muta degli aculei (quilling in inglese). Questo può avvenire, in misura minore, anche nei ricci adulti. Se dovesse accadere, non farti prendere dal panico. Esamina gli aculei per vedere se si tratta di una perdita patologica. Gli aculei malati hanno di solito un aspetto spezzato. Per escludere che la perdita di aculei avvenga a causa di una malattia, rivolgiti a un veterinario competente.
Alloggio
La gabbia in cui il riccio africano è allevato deve avere preferibilmente il fondo e le pareti lisce, per evitare lesioni alle zampe. Per esempio ci sono dei moduli in pvc che si collegano tra loro 40x40cm. Non è necessario che la gabbia abbia un coperchio, se le pareti sono lisce e sufficientemente alte, dal momento che l’animale non è in grado di arrampicarsi o di saltare. Lo spazio a disposizione deve essere più ampio possibile, per permettere di fare sufficiente esercizio ed è necessario che nella gabbia sia presente una ruota, di dimensioni adeguate all’animale (abbastanza da non farli incurvare la schiena quando corre). Un’alternativa è una gabbia di 1mx1m e lasciarlo libero in una stanza la sera, dopo il tramonto, stando attenti che si infilano in ogni pertugio anche piccolo e rosicchiano i cavi (riscaldamento a pavimento in inverno è top). Per il fondo si può utilizzare segatura (depolverata) o pellet di carta riciclata o di tutolo, o copertine che andranno lavate e cambiate 3 volte a settimana. IN generale il fondo deve essere tenuto particolarmente pulito per evitare problemi di dermatiti da contaminazione fecale e da urina. E’ necessario porre nella gabbia almeno un nascondiglio (una cassettina, un tubo di plastica), le cui dimensioni devono essere di poco superiori a quelle del riccio stesso.
Temperatura
Essendo originario di zone calde, richiede un ambiente caldo (25-30°C), e nella stagione fredda è opportuno porre una fonte di calore che riscaldi una parte della gabbia. La soluzione che consigliamo è un tappetino con termnostato a 30 gradi, fuori dalla gabbia, che permetta al riccio di spostarsi e gestirsi con la temperatura. Se la temperatura non è sufficiente, l’animale diventa torpido ed è maggiormente soggetto a infezioni respiratorie.
Compagnia
Il riccio africano è un animale solitario, e va alloggiato preferibilmente da solo. Si possono tenere anche in piccoli gruppi, sconsigliamo, purché sia presente un solo maschio.

Sono animali abbastanza schivi di natura, ma un approccio delicato e con il rinforzo positivo può portare il vostro riccio ad essere maneggiato senza problemi e creare un ottimo legame con voi.
Arricchimento
Un tipo di arricchimento ambientale consiste nel nascondere il cibo in mezzo alla lettiera, in modo da assecondare l’istintivo comportamento di ricerca del cibo.
Anche superfici diverse, con consistente e texture varie aiutano il riccio a rimanere attivo e curioso.
Alimentazione
Il riccio è un animale opportunista in natura, in cattività lo si considera prevalentemente insettivoro, ovvero richiede una dieta con un’elevata percentuale di proteine e pochi grassi. Sono state proposte molte diete, composte di carne, insetti, vegetali e integratori vitaminici e minerali. Come base della dieta si può utilizzare un cibo per cani a base di farina di insetti, che si può trovare in commercio o croccantini per kitten, con alto contenuto proteico e poveri in grassi. Come premi occasionali si possono dare pezzetti di frutta, carote cotti, verdura cruda, carne cotta, uova sode, grilli, tarme della farina.
E’ importate che la dieta contenga un’adeguata quantità di calcio, per evitare problemi di ipocalcemia. Per evitare problemi di obesità, estremamente frequenti, l’alimentazione non deve essere a volontà, e l’animale deve essere pesato regolarmente. Ai giovani in crescita e alle femmine gravide invece il cibo deve essere lasciato a disposizione a volontà. Eventuali cambi di alimentazione vanno effettuati gradualmente per non causare problemi intestinali.
Un mix di verdura e crocchette è la dieta ideale che uniosce comodità e benessere animale.
L’acqua deve essere fornita preferibilmente con un abbeveratoio a goccia, da cui in genere il riccio africano impara a bere senza difficoltà. Alcuni individui tuttavia non riescono mai ad imparare, e in tal caso devono avere a disposizione una ciotola d’acqua.
Atteggiamenti
Quando un riccio assaggia un cibo o sente qualcosa di nuovo comincia ad avere una salivazione abbondante. Il riccio possiede un sistema composto da due piccoli organi a forma di tubi flessibili posti fra il naso e la gola in contatto con la bocca. Quando sono sollecitati producono una gran quantità di saliva schiumosa, che il riccio trasporta e spalma con la lingua sugli aculei.

Facendo questo, il riccio spesso si contorce, a volte così tanto da perdere l’equilibrio. I ricci praticano l’autosputo fin da piccoli, anzi è proprio durante il periodo dello svezzamento, a causa della quantità dei nuovi “sapori” che è facile notare questo atteggiamento o una volta portato a casa con un cambio di alimentazione o scoperta di nuovi cibi. Sempre inerente alla scoperta, e non deve spaventare, è la colorazione verde delle feci. infatti quandoi provano cibi nuovi non è difficile trovare delle feci anche verde fluo.
Bagno
Il bagno può essere fatto una volta ogni 2 o 3 mesi.
Ci sono delle semplici regole da seguire e pochi prodotti da utilizzare per lavarlo nel modo migliore. Innanzitutto, bisogna scegliere il luogo del lavaggio: il lavandino del bagno è l’ideale o, comunque, una vaschetta non troppo profonda. Versiamo, poi, acqua calda usando anche dell’avena o sapone delicato pH neutro. Il livello dell’acqua deve essere massimo a livello della pancia. Iniziamo a lavarlo sulle piccole gambe e passiamo le mani insaponate sulle punte, lentamente. Per effettuare la pulizia sicura sulle spine, usiamo lo spazzolino, passandolo piano su ognuna. Mentre fa il bagno, dobbiamo sempre tenerlo su una mano e, con l’altra, controllare che il flusso d’acqua non colpisca la sua testolina, in particolare naso e orecchie.

Dopo averlo sciacquato bene si può passare ad asciugarlo. L’asciugatura è altrettanto importante: se non lo si asciuga bene, togliendo tutta l’umidità, si possono sviluppare funghi o malattie della pelle. Assicuriamoci di utilizzare un asciugamano solo per lui e dedichiamoci alla pulizia minuziosa delle punte degli aculei.
Taglio unghie
Il riccio africano ha bisogno anche di una particolare cura alle unghie. In natura le limerebbe con le varie superficie ed i km percorsi, ma in cattività bisogna provvedere a tagliarle per evitare ferite e problemi alle zampe. Per farlo ci serve una forbice per le unghie dei gatti e quando vediamo che si iniziano a curvare spuntiamo qualche mm. Attenzione, i ricci perdono facilmente sangue dalle unghie se tagliate troppo, per cicatrizzare usiamo del semplice amido di mais, che aiuta a bloccare la ferita e non è tossico. Da evitare disinfettanti, se non prescritti dal veterinario!.
Riproduzione
La maturità sessuale può essere raggiunta già intorno ai due mesi di età, e la specie si riproduce durante tutto l’anno. La gestazione dura in media tra i 34 e i 37 giorni e porta alla nascita di circa tre piccoli, anche se il numero può variare da uno a sette. Durante la gravidanza è importante separare il maschio e ridurre al minimo i disturbi alla femmina, poiché lo stress può indurla ad abbandonare o uccidere i piccoli. Tuttavia, se la madre è abituata al contatto umano, può tollerare leggere manipolazioni, come la pesatura quotidiana dei neonati, senza mostrare comportamenti di cannibalismo o abbandono.
Alla nascita i piccoli pesano circa 10 grammi, sono molto immaturi, privi di spine e con gli occhi chiusi. Le spine cominciano a svilupparsi già nelle prime ore di vita, mentre gli occhi si aprono tra il tredicesimo e il sedicesimo giorno. Lo svezzamento si completa tra le quattro e le sei settimane di età.
In caso di abbandono o orfanità, i piccoli possono essere affidati a una femmina che abbia cuccioli della stessa età, oppure allevati artificialmente utilizzando latte in polvere per gattini.
La visita veterinaria
Non esistono vaccini per i ricci africani, tuttavia sarebbe opportuno effettuare una visita di controllo 1-2 volte all’anno. Alcuni ricci africani sono abbastanza docili da permettere una visita sommaria senza appallottolarsi. In generale però per effettuare una visita approfondita o per eseguire esami collaterali, ad esempio prelievi e radiografie, è necessaria una sedazione. Questa si effettua con relativa sicurezza tramite la somministrazione di anestesia gassosa che permette, al termine delle procedure, un rapido risveglio.
Malattie principali del riccio africano
Obesità
L’obesità è una condizione molto frequente nei ricci africani, dovuta soprattutto alla vita sedentaria e all’eccessiva disponibilità di cibo. In alcuni casi l’animale può diventare così grasso da non riuscire più ad appallottolarsi. Questa condizione può provocare gravi problemi, come la lipidosi epatica (accumulo di grasso nel fegato, che ne compromette il funzionamento).
Per contrastarla è necessario ridurre gradualmente la quantità di alimento, eliminare i cibi troppo grassi e favorire il movimento con attività stimolanti.
Malattie della pelle
Le infezioni fungine (dermatofitosi) sono abbastanza comuni. Si manifestano con la comparsa di scaglie e croste, soprattutto alla base delle spine, sul muso e sulle orecchie. Generalmente non causano prurito. Il veterinario può confermare la diagnosi osservando al microscopio campioni prelevati dalla pelle.
Il trattamento più efficace consiste nella somministrazione orale di farmaci antifungini. Poiché i funghi possono trasmettersi all’uomo, è importante maneggiare gli animali infetti con cautela e lavarsi accuratamente le mani dopo ogni contatto.
Anche gli acari sono parassiti frequenti e provocano la rogna, una condizione molto fastidiosa che causa perdita di spine, croste (soprattutto attorno agli occhi e alla base delle spine), desquamazione, prurito e perdita di peso. La diagnosi viene effettuata tramite esame microscopico.
Poiché i ricci possono essere portatori asintomatici, se un individuo risulta infestato è opportuno trattare tutti gli animali presenti. È inoltre necessario eliminare il materiale del fondo gabbia e sostituirlo con fogli di giornale puliti ogni giorno.
La dermatofitosi e la rogna possono avere sintomi simili, perciò è fondamentale distinguere le due patologie mediante esami microscopici.
Pulci e zecche possono infestare occasionalmente i ricci, specialmente se convivono con cani o gatti non protetti da antiparassitari. Il trattamento va sempre eseguito con prodotti prescritti dal veterinario.
Patologie dentali
I denti dei ricci possono rompersi o infettarsi, causando dolore, salivazione e perdita di appetito. Per una valutazione accurata è necessario un esame orale in anestesia e, in alcuni casi, radiografie dentali. La cura prevede l’estrazione del dente malato e la somministrazione di antibiotici.
Infezioni respiratorie
Le infezioni batteriche delle vie respiratorie si manifestano con scolo nasale, difficoltà respiratoria, starnuti e rumori respiratori. Nei casi più gravi possono comparire anoressia, dimagrimento e morte.
Sono spesso favorite da freddo, polvere, scarsa igiene, alimentazione inadeguata o stress. Il trattamento prevede l’uso di antibiotici, la reidratazione e il miglioramento delle condizioni ambientali.
Malattie cardiache
La patologia cardiaca più comune è la miocardiopatia dilatativa, causata dall’aumento del volume delle camere del cuore. Colpisce di solito ricci di età superiore ai tre anni, ma può manifestarsi anche prima.
I sintomi includono difficoltà respiratoria, ridotta attività, perdita di peso, soffio cardiaco, accumulo di liquidi nell’addome (ascite) e, talvolta, morte improvvisa.
La diagnosi si basa su radiografie, ecocardiogramma e analisi del sangue. La causa non è del tutto nota, ma si sospetta una componente genetica o alimentare.
Sebbene inizialmente rispondano alla terapia farmacologica, la prognosi a lungo termine è spesso sfavorevole.
Paresi e paralisi
I ricci possono essere affetti da una malattia neurologica degenerativa simile alla sclerosi multipla umana, che provoca una perdita progressiva del controllo muscolare. Le cause non sono ancora chiare, ma si ipotizza una predisposizione genetica o alimentare. La malattia non è contagiosa.
Sintomi:
Compare solitamente tra i 2 e i 3 anni di età e colpisce entrambi i sessi. I primi segni sono incoordinazione e debolezza delle zampe posteriori, con un tipico ondeggiamento quando l’animale tenta di restare fermo. Col tempo il disturbo si estende agli arti anteriori, fino alla paralisi totale e alla perdita di massa muscolare. La progressione può essere lenta (circa 15 mesi) o molto rapida (pochi giorni).
Diagnosi:
Non è possibile confermare la diagnosi su animali vivi; la certezza si ottiene solo con l’esame microscopico del midollo spinale dopo la morte.
Gestione:
Non esiste una cura. Si possono adottare cure di supporto, come posizionare il riccio su asciugamani per mantenerlo eretto, offrirgli il cibo direttamente e mantenerlo pulito. Quando la qualità di vita peggiora, l’eutanasia può essere la scelta più compassionevole.
Distocia
I problemi di parto sono rari, ma possono verificarsi a causa di un feto mal posizionato. La radiografia consente di individuare la causa, ma nella maggior parte dei casi è necessario intervenire chirurgicamente con un’ovarioisterectomia (rimozione dell’utero e dei feti).
Tumori
I tumori sono piuttosto frequenti nei ricci africani oltre i tre anni di età e possono colpire qualsiasi organo. I sintomi variano e possono includere perdita di appetito, debolezza, dimagrimento, zoppia o la comparsa di masse visibili.
Nella maggior parte dei casi si tratta di tumori maligni, con prognosi riservata. La diagnosi si effettua tramite ago aspirato, biopsia, radiografie o ecografie.
Quando possibile, il trattamento di scelta è la rimozione chirurgica del tumore; se la massa interessa un arto, può essere indicata l’amputazione.